08.10.11 - Censurato dall'Amministrazione?

Cris Col ha scritto:

Gentile Redazione,

sono veramente onorato di avere avuto sul numero di luglio un’intera pagina a me dedicata, uno spazio che nemmeno la minoranza tutta insieme è ancora riuscita a guadagnarsi in più di due anni di amministrazione. Vi ringrazio di tanta attenzione e mi conforta sapere che le mie parole non sono cadute nel vuoto: finchè si parla del Carughese, io sono contento. Tuttavia, mi spiace rilevare che le mie critiche (polemiche, offensive e velenose come le avete definite voi) sono state raccolte dalle persone contro cui NON erano dirette.

Premetto fin da subito che ho sempre contestato pubblicamente, senza mai nascondermi dietro sigle o articoli anonimi, l’impostazione che questa Amministrazione ha voluto dare al Carughese: troppo costoso e troppo diluito nel tempo per poter essere puntuale nell’informazione. Non credo che sia molto difficile comprendere, però, che la critica riguardo ad una scelta sia rivolta a chi questa scelta l’ha fatta e non a chi l’ha subita. Mi sono sempre espresso in modo favorevole ad una Redazione giovane e con tanta voglia di fare e tempo fa vi ho già augurato pubblicamente di svolgere un buon lavoro. Tanto per essere ancora più esplicito e per sgombrare il campo da dubbi, la mia critica chiamava in causa la componente “politica” del Carughese, vale a dire il sindaco e gli assessori che hanno deciso di raddoppiare i costi del giornale dimezzandone così le uscite annuali. Questa è la “colpa” che io imputo e continuerò ad imputare a chi ha la responsabilità di stabilire l’impostazione del giornale ed è evidente che, sotto questo punto di vista, chi dedica parte del proprio tempo ad un’attività senza scopo di lucro per scrivere ed impaginare gli articoli risulta essere una vittima di un sistema sbagliato, non un complice.

Precisato questo concetto e (spero) chiusa la polemica con chi in questa polemica non c’entra, non posso però esimermi dall’entrare nel merito di ciò che avete scritto sul numero di luglio e fare alcune precisazioni.

Avete giustificato il ritardo nella distribuzione di maggio con il tempo “perso” per salvare il Carughese dal taglio dei costi imposti dalla Finanziaria. E’ vero che quest’anno il budget è stato drasticamente ridotto ed è vero che l’informatore comunale è da sempre una delle prime voci che si pensa di tagliare quando bisogna recuperare fondi sul bilancio. Ma proprio per queste motivazioni, che non derivano tanto da un fulmine a ciel sereno quanto piuttosto da un maltempo diffuso da anni e quindi facilmente prevedibile, sarebbe stato molto più opportuno, nel momento in cui si decide di rivedere l’impostazione del giornale, pensare di ridurre i costi invece di aumentarli. Il fatto che poi, costretti o meno dalla Finanziaria, siate riusciti a ritrattare i preventivi ottenendo un sostanziale sconto di 1.100 € per ogni numero non fa che confermare in pieno la mia tesi: i costi del 2010 erano esagerati e probabilmente anche immotivati.

Per quanto riguarda la pubblicazione di notizie eccessivamente datate, dopo aver ribadito che esiste una sostanziale differenza tra il passato prossimo ed il passato remoto, mi permetto anche di farvi notare che grazie alla vecchia impostazione era possibile modificare il menabò fino a 3 giorni prima dell’effettiva stampa (ed è successo tantissime volte). La chiusura redazionale del numero di maggio riportava la data del 30 aprile ed il giornale è stato stampato e distribuito a metà giugno. Se in un mese e mezzo di ritardo imprevisto non si riesce ad intervenire per aggiornare gli articoli, scusatemi ma una falla nel sistema c’è. E nel sistema, ribadisco, non nella Redazione.

Permettetemi però una considerazione finale: mi viene da sorridere quando leggo che le mie critiche sono state “sbandierate a mezzo stampa e senza la possibilità di un civile contraddittorio”. Forse vi è sfuggito che sullo stesso numero di luglio avete usato ben 10 pagine per motivare le scelte riguardanti la nuova piazzola ecologica, senza concedere una sola riga di replica alle tante persone che non condividono quelle scelte. Volete quindi un civile contraddittorio ad personam? Con me sì e con loro no? Mi pare anche che, alla faccia del contraddittorio, il vostro direttore non perda occasione per trasmettere alla stampa locale tutto ciò che su queste pagine non vuole dire. Quindi, delle due l’una: o siete in contrasto anche con lui, oppure non avete nulla da rimproverare a me.

A proposito, un ultimo consiglio: quando leggete una frase che vi indigna (e la citate in un articolo), provate anche a leggere la frase successiva. Magari vi chiarirà meglio il concetto espresso e servirà ad indignarvi un po’ di meno.