"Piccole" torri crescono...?

Qualche giorno fa (13 maggio), il TG5 ha trasmesso un servizio riguardante la realizzazione della Eurosky Tower, ossia il primo grattacielo di Roma, città notoriamente sprovvista di simili costruzioni.
Credo che valga la pena dare un'occhiata al video e soprattutto ascoltare molto attentamente quanto viene detto...

Senza alcuna intenzione di rinverdire polemiche passate ed avendo ben presente la differenza tra una città come Roma e un paese come Carugo, vorrei però provare ad iniziare una seria riflessione su quanto previsto nel nostro paese per gli anni a venire.
Vi segnalo alcune frasi (cito testualmente) estrapolate dal servizio del TG5, frasi che mi sembrano molto significative riguardo le scelte progettuali.

"...una sfida architettonica..."

"...il filo con il passato c'è e fa riferimento alle torri medievali ancora visibili in centro città..."

"...un modo per rispondere alla domanda di appartamenti risparmiando territorio..."

"...si va in alto e non in orizzontale..."

"...i prati restano prati..."

"...è stato ideato da una delle principali archistar italiane..."

A queste frasi aggiungo anche il fatto che l'altezza massima di tale edificio è stata volutamente mantenuta inferiore a quella della cupola di S.Pietro, vero e proprio simbolo della città di Roma.

Ora, mi sembra che tutte queste considerazioni siano esattamente le stesse che hanno portato la precedente Amministrazione carughese ad intraprendere la strada dei Programmi Integrati e delle tanto contestate "torri".
Come si deduce dal servizio giornalistico, la scelta di privilegiare lo sviluppo in verticale, la volontà di mantenere un collegamento ed un rispetto dei simboli "storici" del territorio, la necessità di garantire spazio verde ed abitazioni per tutti quelli che verranno e la possibilità di certificare la qualità dell'intero progetto grazie a competenze riconosciute a livello internazionale, costituiscono la migliore strada percorribile verso un'inevitabile evoluzione urbanistica e sociale dei Comuni.
Il principio mi sembra abbastanza chiaro: se i metri cubi "abitativi" inseriti in un progetto del genere venissero ridistribuiti sul territorio secondo la logica delle villette con giardino (tanto per fare un esempio caro alla nostra Brianza), avete una vaga idea di quale porzione di territorio verrebbe cementificata e di fatto "privatizzata" (giusto per usare un altro termine che ultimamente va molto di moda)?
E, questa volta, a dirlo non sono quei "palazzinari" di Vivere Carugo, ma addirittura un servizio del TG5 e il Comune di Roma. Forse bisognerebbe cominciare a pensare che quanto previsto a Carugo non fosse poi tanto sbagliato.

Tutto ciò non fa che rafforzare in me l'idea che a Carugo non sia stato fatto nulla di DIVERSO rispetto agli altri Comuni, ma semplicemente sia stato fatto PRIMA degli altri. E questa non può essere una colpa, anzi.

Come ho sempre sostenuto, si può discutere all'infinito sulla bellezza o meno di un edificio (probabilmente esisteranno anche persone a cui non piacciono il Colosseo e la Torre Eiffel...), e in questo senso anche io mi auguro che quanto verrà realizzato nel nostro Comune sia esteticamente piacevole (ma poi... piacevole secondo chi?).
Credo però che, al di là del gusto personale, certi interventi debbano avere una profonda motivazione pratica e quanto sostenuto nel servizio del TG5 mi sembra una evidente conferma dei ragionamenti fatti a Carugo un paio di anni fa, ovviamente su scala più ridotta.

La cosa che considero veramente proccupante in tutta questa situazione è il silenzio degli attuali Amministratori riguardo a questi che sono i veri progetti su cui si giocherà il futuro di Carugo per i prossimi 50 anni. Silenzio in Consiglio Comunale, silenzio sul Carughese, silenzio sulla stampa locale... dopo aver tanto detto, proclamato, promesso e garantito in campagna elettorale, adesso cosa intende fare la Giunta Comunale? Qual è la strada che questa Amministrazione ha deciso di intraprendere? Si intende rispettare gli slogan elettorali che hanno generato tanti consensi oppure ci si è resi conto che la strada tracciata in passato è, sotto tutti i punti di vista, la migliore possibile? Che si decidano: o l'una o l'altra, ma si prendano le loro responsabilità.
La politica del "non abbiamo ancora deciso" e del "stiamo approfondendo il problema" non porta da nessuna parte, senza contare che Sindaco e Vicesindaco il problema l'hanno già approfondito durante il loro precedente mandato... E intanto un anno è passato.
Mi pare quindi evidente che, a differenza di quello che tanti elettori forse si aspettavano, in questo momento non esiste alcuna idea, alcuna strategia e alcuna programmazione riguardo a questi importantissimi problemi. Si naviga a vista aspettando chissà cosa, nella speranza di trovare una soluzione che salvi capra (le promesse elettorali) e cavoli (le esigenze economiche ed urbanistiche del Comune). Ma se in un anno non è stata trovata alcuna via d'uscita, significa forse che una via d'uscita non c'è e che forse, se avessero ascoltato ed approfondito meglio quando era il momento, ora le cose sarebbero molto più chiare.

Auscultare disce, si nescis loqui.
(Impara ad ascoltare, se non sai parlare)